PERCORSI DIVERSI

Itinerari unici, firmati QuartoPiemonte

Dai versanti Unesco alle strade di Coppi. Arrivati in QuartoPiemonte potrete perdervi inseguendo il sole, fermarvi per una sosta a base di funghi o passeggiare sotto i portici di Tortona. Ma ci sono quattro itinerari assolutamente da PROVARE. Perché da soli valgono il viaggio.

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1.

Alla scoperta dei 4 versanti Unesco

In QuartoPiemonte vi aspettano ben 4 versanti Unesco (4 è decisamente il nostro numero!).

Luoghi del vino talmente curati e suggestivi da meritarsi il riconoscimento che ogni anno l’Enoteca Regionale Piemontese Cavour riconosce ai paesaggi vitivinicoli più spettacolari, non solo in Italia ma a livello internazionale.

I 4 versanti che hanno ricevuto questo prestigioso titolo solo la Strada Cerreta Boscogrosso (da Monleale a Berzano di Tortona), Strada della Piasèra (da Montale Celli a Rampina di Villaromagnano), Strada Belvedere (da Vho a Sarezzano) e Strada Cascina Salicetti (da Profigate a Montegioco).

Il percorso migliore per attraversarli dura circa mezza giornata, parte da Tortona e li tocca tutti e 4 in senso orario. Potete programmare l’itinerario in auto, su strada asfaltata, ma con l’e-bike è ancor meglio, per godere al massimo dei paesaggi passando per le strade sterrate. Il periodo migliore? Certamente l’autunno, con le vigne che sfumano dal giallo al rosso, in un trionfo di colori.

2.

Castellania e le strade di Coppi
(Percorso La Mitica HC)

In QuartoPiemonte sono nate almeno 4 delle più grandi leggende delle due ruote. Costante Girardengo, Giovanni Cuniolo, Luigi Malabrocca e, quarto ma non ultimo, il grande “Airone” Fausto Coppi.

Per andare alla scoperta della vocazione ciclistica del nostro territorio la partenza d’obbligo è Castellania Coppi, luogo di nascita di Fausto e di suo fratello Serse, anch’egli ciclista anche se di minor talento. Qui tutto il paese parla di lui, a partire dal nome. Potete visitare la sua casa-museo, il mausoleo dei fratelli Coppi e passeggiare tra gigantografie, murales e testimonianze della loro vita e dei loro successi.

Per scoprire poi le strade su ci si allenava il Campionissimo, seguite il percorso de “La Mitica”, la ciclostorica con biciclette d’epoca che dal 2012 celebra Fausto Coppi e le sue terre. Il tracciato indicato è quello più lungo, ma sul sito www.lamitica.it trovate le varianti più brevi, adatte anche ai meno allenati.

Inutile aggiungere che questo è un itinerario da affrontare tassativamente in bicicletta. Se in e-bike, mountain-bike o con una bici degli anni 30, questo lo lasciamo decidere a voi. Quando partire? L’ideale è nelle stagioni più miti, primavera o autunno non importa. L’importante è pedalare!

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3.

Da Pellizza al tartufo:
Volpedo, San Sebastiano e Garbagna.

Nel QuartoPiemonte sono tantissimi i paesi tra cui vale la pena perdersi, sotto lo sguardo incuriosito degli abitanti. In questo itinerario vi suggeriamo di concentrarvi su 3 borghi, i più ricchi di storia e di tesori: Volpedo, San Sebastiano e Garbagna.

Volpedo è il paese il cui nome e la cui storia sono legati a doppio filo al celebre pittore Giuseppe Pellizza, autore de “Il quarto stato”. Qui la sua presenza è dappertutto, le riproduzioni delle sue opere fanno capolino tra le case ed è possibile visitare il suo studio e il bel museo multimediale. Ma Volpedo è anche altro: la pieve romanica, le mura spagnole e le deliziose pesche.

Risalendo il corso del torrente Curone arrivate a San Sebastiano, un delizioso borgo che con i suoi eleganti palazzi, le case addossate e le viuzze strette e ripide, ricorda un paese ligure. Un tempo importante centro commerciale grazie agli scambi tra Genova e Milano, oggi è la capitale del tartufo bianco, con la sua tradizionale fiera nazionale di Novembre. Nel 2019 l’asta che conclude ogni anno la fiera è arrivata fino a Singapore!

Anche Garbagna risente di un forte influsso ligure, ancora ben presente nel dialetto e nella toponomastica. Gli stretti vicoli sempre in ombra popolati dalle botteghe artigiane, la piazza centrale su cui torreggiano 4 grossi ippocastani e le sue indimenticabili ciliegie, le “Belle di Garbagna”, sono il biglietto da visita di questo affascinante paese.

A questo itinerario potete tranquillamente dedicare un’intera giornata, spostandovi in auto o, se preferite godervi con più calma i paesaggi, in bicicletta. Programmatelo in qualsiasi periodo dell’anno, il fascino cambia ad ogni stagione.

4.

Le pievi romaniche di
Viguzzolo, Volpedo e Fabbrica Curone.

Le pievi, le chiese della plebs, del popolo, si costruivano lungo le strade di comunicazione più importanti e ci testimoniano l’antica vocazione commerciale del QuartoPiemonte. Luoghi semplici, sobri e costruiti spesso fuori dalle mura, erano destinate ai pellegrini, alla gente dei campi e ai pastori. In Val Curone ne potete visitare 3, partendo per un percorso carico di fascino e spiritualità.

La prima è la pieve di Santa Maria a Viguzzolo, che risale all’XI secolo. Perfettamente conservata ma con le pareti ormai spoglie e solo pochi frammenti di un affresco sull’abside, nasconde un curioso cimelio. Si tratta di uno crocefisso ligneo animato utilizzato durante l’Inquisizione. Era lui a decretare la condanna nei processi, muovendo la testa grazie a una cordicella ben nascosta nel collo.

Proseguendo lungo la strada, arrivate a Volpedo alla pieve di San Pietro. Costruita nel X secolo e rimaneggiata nel XV, è decorata da splendidi affreschi quattrocenteschi che vi lasceranno senza fiato. Vi troverete immersi in un racconto senza parole e solo di immagini, il modo più semplice e antico di trasmettere ai fedeli le Sacre Scritture e i loro insegnamenti.

L’ultima tappa è a Fabbrica Curone, centro principale dell’alta valle, nella pieve dedicata a Santa Maria. E’ diversa dalle altre, come noterete subito dall’alto campanile aggiunto nel 1600. Anche gli interni sono più ricchi, come si nota nel soffitto a volta che risale al XVII secolo e negli affreschi novecenteschi che hanno decisamente cambiato l’aspetto originario.

Le 3 pievi si trovano sulla strada principale della valle, quindi potete tranquillamente percorre questo itinerario in auto oppure in bicicletta se avete più tempo. Per non rischiare di trovare le porte chiuse, ricordate di contattarci prima. Vi prenoteremo noi le visite, negli orari più comodi.

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